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BASSIANO

Un viaggio unico tra storia, cultura e arte...

Le origini di Bassiano e del suo centro collinare non sono ancora del tutto chiare. Qualche autore ha scomodato divinità mitologiche, altri hanno chiamato in causa imperatori romani vantando che Bassiano sia stata fondata dall’imperatore Caracalla, o di portare altresì il nome di San Bassiano vescovo di Lodi. La storia di Bassiano ha inizio certamente intorno al X secolo e parte da un piccolo gruppo di pastori e contadini costretto a rifugiarsi, in questo luogo completamente coperto alla vista della pianura, a causa delle continue scorrerie barbariche. Le prime notizie scritte su Bassiano sono databili al 1169. In un documento rinvenuto nell’archivio della collegiata di Santa Maria in Sermoneta si fa riferimento al recupero del Castrum sottratto con l’inganno da un certo Gregorio Leonis ad un Signore di Bassiano. I legami storici e di territorio con l’area della Torre di Acquapuzza, probabile continuazione del castrum latino di Acquaputrida di cui è attestata l’appartenenza all’imperatore Caracalla, farebbero comunque propendere per l’ipotesi di una derivazione del nome dall’antroponimo “Bassianus” forse attribuito anticamente al Castello di Acquapuzza, e solo successivamente trasferito al centro collinare in ragione di una migrazione di popolazione. Infatti l’area dell’Acquapuzza e della contigua contrada di Antignano, benché oggi risultino isolate da un punto di vista viario dal resto del territorio comunale, in epoche antiche costituivano la principale vie d’accesso al paese collinare, che si trova proprio alle spalle della località pedemontana nascosto da un rilievo montuoso. Tale area pedemontana ha rappresentato inoltre per secoli l’unica porzione di territorio comunale di Bassiano ad affacciarsi ai margini dell’Agro Pontino: un’area ristretta e molto decentrata che conferma il forte legame esistito tra le due località, e che suggerirebbe che la fondazione del centro collinare sia avvenuta con una migrazione a partire dalla più antica località pedemontana quando questa fu abbandonata. Inoltre anche il toponimo di Antignano, o Antignana, ripeterebbe nel nome l’aggettivo “Antoniniano”, riferibile sempre a Caracalla e ad una sua Villa la cui esistenza è attestata dalle fonti antiche proprio nelle vicinanze del castrum di Acquaputrida. Nel 1240, Papa Gregorio IX nomina Signore dei Castelli di Sermoneta e Bassiano Trasmondo Annibaldi, per ringraziarlo dell’aiuto ricevuto contro i tentativi di invasione di Federico II

Gli Annibaldi governarono il paese fino al 1297 anno in cui il castello passò in possesso dei Caetani che lo governarono fino alla soppressione dei feudi, fatta eccezione che per un decennio (1492 – 1502) in cui governarono i Borgia. La storia di Bassiano è segnata profondamente dall’azione dei movimenti spirituali del XIII e XIV secolo, che furono i promotori di un rinnovamento sociale. I fraticelli spirituali, rigidi osservanti della regola di San Francesco d’Assisi, che trovarono rifugio nella grotta di Selva Scura, oggi annessa al Santuario del Crocifisso. E per alcuni, i Cavalieri templari che, si ritiene, abbiano lasciato il segno del loro passaggio nel Santuario del Crocifisso e nella piccola chiesa di San Nicola. È solo all’inizio del XVI secolo che i Caetani, con la costruzione del palazzo Baronale, lasciano un’impronta del loro dominio sulla terra di Bassiano. Fu Bonifacio Caetani che nel 1554 fece costruire un importante palazzo, quale rifugio delle insidie della palude e luogo di cura per la sua salute malferma. Il palazzo ingloba nel suo interno case e botteghe medievali che i Caetani nel corso del XV secolo avevano acquistato in località “Porta salamandra” che era la principale via di accesso al Castrum. Nel 1541 Camillo Caetani promulga gli statuti di Bassiano. Tutto era sotto il controllo del duca: la proprietà, la famiglia, la chiesa. Ma un’arma più potente della polvere da sparo e degli archibugi sta vedendo gli albori in quel tempo: il libro. Attraverso il tipografo umanista Aldo Manuzio, il libro diffonde la cultura, le idee e riscatta le genti dall’oppressione dei potenti. Le maestose mura castellane, fatte costruire dai Caetani nel XIII secolo, costituiscono la struttura a spirale del paese, una serie di scalette crea un gioco tra i vicoli e passaggi nascosti che culminano verso la collina in cui troneggia la chiesa di S. Erasmo e la piazza della Torre Civica. Le tre porte di accesso al borgo non rappresentano semplicemente un’apertura nelle mura ma un luogo dì incontro fra due mondi: l’urbano ed il rurale, l’interno e l’esterno. Entrando nel borgo attraverso l’arco della Porta nuova e affacciandosi dalla terrazza del belvedere ci si ritrova immersi in un mare di verde fatto di faggi di lecci e di querce. Il borgo medioevale è costruito da antiche case chiamate “Case Torri” interrotte da una serie di affascinanti vicoli.

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